Senza metamorfosi un colibrì giunse

nel genere dei sogni,

si guardò intorno, guardò gli essere umani

presenti là, si dipinse le ali blu e disse

ai bipedi: io sono il cielo.

Il colore era un indizio.

Ma la gente non aveva prove.

Allora tacquero vili

intorno alla bellezza, pretesero di agire con diplomazia.

Contarono, effettuarono calcoli

e comunicarono alla fine al colibrì

che avevano deciso, il colore,

quello, era un’illusione. Il volatile si meravigliò,

imparò subito lo stupore

dagli uomini, volò sui fiori lilla,

si posò e tirò fuori il suo libro magico.

Poi lo sfogliò diverse volte avanti e indietro,

mutò in farfalla, si dipinse le ali blu e disse agli uomini: io sono il cielo.

Il colore era un indizio.

Ma i nuovi bambini non avevano più sogni.

Presero la meraviglia parlante

tra le dita. E solo la polvere

li fece gridare di stupore. La farfalla

diventò allora gialla, volò all’origine

delle immagini, si riposò sui limoni quasi maturi,

diventò un colibrì, giunse immutato

nel genere dei sogni,

si guardò intorno, vide gli esseri umani

presenti là e ebbe pazienza.

Ein Kolibri kam unverwandelt

in die Gattung der Träume hinein,

sah sich um, sah die dort verhandenen Menschen,

malte seine Flügel blau und sagte

zu den Zweibeinigen: ich bin der Himmel.

Die Farbe sprach dafür.

Aber die Leute hatten keine Beweise.

Also schwiegen sie feige um die Schönheit

herum, gaben vor, Diplomatie zu betreiben.

Sie rechneten, betreiben Kalkulation

und teilten am Ende dem Kolibri mit,

man habe beschlossen, Farbe,

das sei Illusion. Der Vogel staunte,

er lernte das Staunen unvermittelt

von den Menschen, flog zu den lila Blüten

setzte sich hin und packte sein Zauberbuch aus.

Dann blätterte er einige Mal hin und her,

verwandelte sich in einen Schmetterling,

malte seine Flügel blau und sagte zu den Menschen: ich bin der Himmel.

Die Farbe sprach dafür.

Aber die neuen Kinder hatten keine Träume mehr.

Sie nahmen das sprechende Wunder

zwischen die Finger. Und erst der Staub

rief sie ins Staunen. Der Schmetterling

wurde unterdessen gelb, flog in die Urgegend

der Bilder, ruhte auf den reifenden Zitronen,

wurde ein Kolibri, kam unverwandelt

in die Gattung der Träume hinein,

sah sich um, sah die dort vorhandenen

Menschen, und hatte Geduld

Erschienen in: Eva-Maria Thüne & Simona Leonardi. 2009. I colori sotto la mia lingua. Roma: Aracne, 143.

Marica Bodrožić. 2007. Ein Kolibri kam unverwandelt. Salzburg-Wien: Otto Müller, 29.